8 marzo 2022
La salute mentale è un diritto. In una giornata come quella di oggi è opportuno ricordarlo. I diritti delle donne, infatti, abbracciano non solo il contesto sociale, economico e politico, ma anche quello legato alla propria salute, tanto fisica quanto psicologica. A proposito di quest’ultima, però, secondo il Gender Equality Index 2021 dell’European Institute for Gender Equality (Eige), il 39% delle donne afferma di non potersi permettere percorsi di psicoterapia o cure specialistiche.
Eppure, siamo proprio noi donne a riferire un peggiore stato di benessere mentale: sempre secondo Eige, è il 62% a riportare buone condizioni di salute, contro il 66% degli uomini. Il Global Burden of Disease aggiunge un dato: la popolazione femminile ha una probabilità due volte superiore rispetto a quella maschile di soffrire di ansia e depressione. Le motivazioni sono sfaccettate e plurime, eppure ve ne sono tre che meritano una particolare attenzione: l’aspetto economico, il ruolo di cura e, di conseguenza, il tempo…
…vi è poi la mancanza di tempo a disposizione per prendersi cura di sé. Secondo il report Istat “I tempi della vita quotidiana”, le donne dedicano in media al lavoro non retribuito circa 5 ore al giorno, mentre gli uomini poco più di 2 ore. Risulta quindi evidente che la popolazione femminile abbia meno tempo utile per dedicarsi ad attività fisica, riposo o, più in generale, a tutte quelle attività che favoriscono il benessere psicologico.
La salute mentale è un diritto. Forse, però, lo è un po’ meno per le donne.
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scritto da Biancamaria Cavallini il 08 Marzo 2022